giovedì 1 luglio 2021

La legge 91 del 14 giugno 2021. Finalmente una Zona Economica Esclusiva italiana?

 

Con la legge n. 91 del 14 giugno 2021 l’Italia ha deciso di dotarsi di una Zona Economica Esclusiva.

La Zona Economica Esclusiva è, come si sa, un'area adiacente al mare territoriale, estesa fino a 200 miglia dalla linea di base, nella quale lo Stato costiero esercita particolari poteri per finalità essenzialmente economiche. Essa viene definita nella Parte V (artt. 55-75) della Convenzione di Montego Bay del 1982.

 Venendo alla configurazione del regime dei poteri in quest'area, occorre concludere che in essa si configura un regime sui generis, caratterizzato dalla coesistenza di alcuni specifici poteri dello Stato costiero volti allo sfruttamento economico delle risorse dell'area e delle libertà a vantaggio degli altri Stati tipiche dell'alto mare.

 È ormai certo che essa non esiste ipso jure, quale automatica e diretta pertinenza della sovranità territoriale (a somiglianza di quel che accade per il mare territoriale), ma che invece lo Stato costiero deve procedere a una esplicita proclamazione volta alla sua istituzione, cosa che appunto l’Italia fa con questa legge.

Secondo la Convenzione del 1982, lo Stato costiero esercita sulla Zona ampi ma circoscritti poteri così qualificati:

(1) diritti sovrani all'esplorazione, sfruttamento, conservazione e gestione delle risorse naturali, viventi o non, delle acque e del fondo e sottosuolo marino, nonché ad altre attività di sfruttamento economico, quali la protezione di energia dalle acque, dalle correnti e dai venti;

(2) "jurisdiction" sull'insediamento e uso di isole artificiali, installazioni e strutture, ricerca scientifica e la protezione e preservazione dell'ambiente marino;

(3) altri diritti e obblighi previsti dalla Convenzione (art.56).

Una parola di commento merita il fatto che l’Italia giunga solo adesso alla istituzione della Zona Economica Esclusiva.

Fin qui, il nostro Paese aveva scelto infatti, come altri Stati mediterranei, la via della istituzione di zone tematiche, istituendo ad esempio con la legge 8 febbraio 2006 n. 61, zone di protezione ecologica oltre il limite esterno del mare territoriale, quale ad esempio quella del Mediterraneo nord occidentale, del Mar Ligure e del Mar Tirreno, istituita con il DPR 27 ottobre 2011 n. 209.

Ma le cose sono cambiate recentemente e diversi Stati che si affacciano sul Mediterraneo hanno già da tempo istituito Zone Economiche Esclusive, anche se con non pochi problemi, visto che il Mediterraneo non è un oceano e dunque, a contare 200 miglia marine dalle proprie coste si finisce inevitabilmente con l’affacciarsi in prossimità delle coste di qualche altro Stato.

In questo senso si sono orientati alcuni Stati contigui o frontisti dell'Italia e segnatamente la Croazia nel 2003, la Francia, che nel 2012 ha trasformato in ZEE la sua zona di protezione ecologica, la Spagna che nel 2013 ha trasformato in ZEE la zona di protezione della pesca, la Tunisia nel 2005, la Libia, che nel 2009 ha trasformato in ZEE la precedente Zona di protezione della pesca.

Un caso a parte è rappresentato dall'Algeria che nel 2018 ha istituito una ZEE, senza alcun accordo con gli Stati frontisti e confinanti, un'area che si sovrappone, ad ovest della Sardegna, alla zona di protezione ecologica (ZPE) istituita dal nostro Paese nel 2011 e con l'analoga ZEE istituita dalla Spagna nel 2013. L'Italia ha contestato la legittimità del provvedimento algerino e negoziati sono in corso per la soluzione del contenzioso.

 Ciò ha indotto anche l'Italia a scegliere la strada della istituzione della Zona Economica Esclusiva.

Misura che si spera possa preludere a una politica italiana più attiva a difesa dei propri non pochi interessi nell’area del Mediterraneo.